L’Apollo non lo cucinavano le nostre nonne perché… non lo conoscevano! Da qualche anno invece si coltiva in Italia questo riso pregiato dal chicco cristallino, lungo e affusolato, molto profumato e dal sapore delicatissimo, che ricorda i risi esotici orientali come il Basmati, pur mantenendo una buona tenuta alla cottura. Con il suo caratteristico sentore di gelsomino presenta una grande versatilità in cucina, adatto soprattutto come contorno a carni e a pesci dal gusto delicato, magari bollito con verdure, oppure semplicemente condito con un po’ di olio d’oliva.
Il riso “in bianco” fa di nuovo parte della tradizione e, se proposto bollito, con l’aggiunta nel piatto di un filo d’olio, magari una lieve spremuta di limone e una grattata di parmigiano reggiano, ci ricorda quelle doti di digeribilità e di sostanza “medicamentosa” grazie alle quali era noto già agli antichi romani e prima ai greci, che l’avevano introdotto dall’oriente considerandolo una spezia curativa con cui confezionare decotti e infusioni.
Proponiamo una ricetta base e due semplici e gustose variazioni.